La villa dei Ciontoli, quella dove è stato ucciso Marco Vannini, è stata messa all’asta. Il ricavato andrà alla famiglia.
Nuovo capitolo su una storia terribile che ci riporta indietro al 17 maggio del 2015 quando perse la vita il giovane ragazzo.
La casa di Ladispoli, di proprietà della famiglia Ciontoli, è finita all’asta come si legge su un annuncio presente su Immobiliare.it: “Villino su tre piani collegati da scala, composto da centrale termica e giardino di pertinenza al piano terra; salone, bagno, disimpegno e ampia terrazza al primo piano; tre camere di cui una con balcone e bagno al piano secondo”.
Una casa che però va oltre l’essere una semplice abitazione perché lì si è consumata una tragedia impossibile da accettare e purtroppo da dimenticare. Lì è stato ucciso il 20enne Marco Ciontoli in una delle storie di cronaca che più hanno risuonato negli ultimi dieci anni per i motivi, per come si sono sviluppati i fatti e per tante altre cose venute fuori dai processi. Su questo caso si sono pronunciate tantissime persone che nel corso del tempo hanno dimostrato la colpevolezza congiunta della famiglia della fidanzata di Marco.
La villa dei Ciontoli si trova, precisamente, in via Acilde De Gasperi a Ladispoli ed è stata messa in vendita a una base d’asta di 157.500 euro. Nell’annuncio sono presenti diverse foto della casa e anche quel bagno dove si è verificata la tragedia con lo sparo che ha tolto la vita a Marco Vannini.
Secondo quanto riportato dall’agenzia La Presse il ricavato sarà interamente devoluto alla famiglia Vannini come una forma di risarcimento che non potrà, ovviamente, mai colmare nemmeno minimamente quanto successo ormai quasi dieci anni fa.
Davanti alla villa è presente una targa dedicata a Marco che il Comune di Ladispoli ha fissato lì: “Chi diceva di amarti ti ha lasciato morire, ma nessuno farà mai morire il nostro amore per te, mamma e papà”.
Ricordiamo che questa storia ha commosso tantissime persone in giro per il paese, con molti che si sono riuniti per fiaccolate in memoria del ragazzo e che si sono appostati fuori dal Tribunale ogni volta che c’era un grado di giudizio. Questa è l’ultima notizia legata alla situazione e al momento i genitori del ragazzo non hanno voluto rilasciare delle dichiarazioni chiusi in un silenzio che dura da tempo e che li vedrà provare dolore per sempre.
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