Le 1.000 Lire raffiguranti Giuseppe Verdi sono probabilmente le più iconiche del vecchio conio, alcuni esemplari oggi valgono una piccola fortuna.
Il passaggio dalla Lira all’Euro è stato un momento storico importante, poiché ha chiuso di fatto il primo corso economico dell’Italia unificata per fare spazio a quello comunitario che il nostro Paese ha contribuito a creare e che oggi è la realtà. La decisione di aderire alla moneta unica ha avuto grossi vantaggi in termini di potere d’acquisto al di fuori dei confini nazionali, abbattuto i costi di viaggi e trasferimenti e facilitato le transazioni all’estero.
Chi ha vissuto questo storico passaggio da giovanissimo probabilmente non ha avuto nemmeno il tempo di familiarizzare con le Lire, ma tutti gli altri sono rimasti in parte legati a quella moneta che era rappresentativa dell’Italia. Per tale ragione sono tantissime le persone che hanno deciso di conservare alcune delle vecchie monete, una sorta di ricordo del passato ma anche un preciso investimento per il futuro.
Una moneta fuori corso, infatti, tende ad assumere valore con il passare del tempo a prescindere da altri fattori determinanti in tal senso come la tiratura limitata, gli errori di stampa (o conio), e lo stato di conservazione. Queste tre caratteristiche hanno comunque il loro peso, permettendo a monete che già di loro hanno valori superiori a quelli nominali di raggiungere cifre davvero importanti.
Questo discorso chiaramente si applica anche alle 1.000 Lire raffiguranti Giuseppe Verdi. Il volto del noto compositore – figura storica fondamentale anche per l’Unità d’Italia – è stato inserito per la prima volta nelle banconote da 1.000 Lire nel 1969 e vi è rimasto fino al 1981. I 13 anni di permanenza hanno permesso a questi esemplari di essere molto diffusi e di arrivare a sopravvivere anche fino all’abbandono della Lira.
In assoluto, le 1.000 Lire raffiguranti il noto compositore che hanno un stato di conservazione medio oggi valgono tra i 10 e 15 euro, un valore dalle 20 alle 30 volte superiore a quello nominale. Va ricordato infatti che 1 euro equivale a 1.936,27 Lire. Un aumento di valore non male, ma che ovviamente non cambia la vita.
Le cose migliorano nel caso in cui queste banconote abbiano un buono stato di conservazione, ovvero siano state utilizzate ma sono quasi a fior di stampa. Chi le possiede potrebbe ricavare dalle 20 alle 30 euro per singola banconota. Anche in questo caso l’aumento è notevole ma non bastevole per cambiare la vita.
Chi dovesse possedere delle 1.000 Lire Giuseppe Verdi in stato “Fior di stampa” (dunque mai utilizzate e conservate in modo impeccabile) può ambire a cifre decisamente più importanti. Se la banconota è di una serie molto diffusa, il guadagno parte dai 100 euro ma non si discosta troppo da questa soglia limite.
Diverso il discorso per coloro che sono in possesso di pezzi rari, ovvero contenenti errori di stampa (codici errati, dettagli differenti, disegni modificati, scritte che non dovrebbero esserci) o appartenenti a serie a tiratura limitata: in questo caso infatti il loro valore potrebbe raggiungere anche i 500 euro.
Un valore ancora maggiore hanno quelle 1.000 Lire stampate nel 1969 con scritto sopra “Versione di Prova”, visto che ne sono state create poche unità e non sono mai state immesse in circolazione.
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