Esistono delle monete che possono arrivare ad avere un valore di 8 mila euro, nonostante in origine valessero molto meno. E sono tutt’altro che rare.
Un tempo erano davvero in pochi a collezionare monete, scelta che veniva considerata tipica di chi non è più giovanissimo e aveva così uno sguardo costantemente rivolto al passato, anche se questo non era poi sempre così vero. La situazione è però cambiata drasticamente con l’avvento dell’euro, da allora infatti sono in tanti a scegliere di conservare quelle che sono differenti rispetto a quelle che circolano normalmente in Italia, magari perché realizzate in edizione limitata per celebrare una ricorrenza o un personaggio o perché provenienti dall’estero.
Chi sceglie di agire in questo modo può ritrovarsi a casa con un piccolo tesoretto, ma che non vuole spendere proprio perché consapevole della rarità. Anzi, con il trascorrere del tempo queste possono valere, se ben conservate, molto di più di quanto indicato sulla sua superficie. Non è però finita qui ce ne sono altre che possono permettere di dare una piccola svolta alla propria vita quando si riesce ad averle tra le mani, e si tratta di alcuni tipi che sono tutt’altro che rari.
A volte non ci rendiamo nemmeno conto di essere in possesso di un vero tesoretto, che magari può non cambiarci la vita, ma permettere di stare tranquilli almeno per un periodo. Questo può accadere con alcune monete che possono avere incrementato notevolmente il loro valore a distanza di tempo.
Ma di quali si tratta? Il riferimento è ad alcune lire che sono diventate più rare e per questo oggi ci possono permettere di essere considerate in modo diverso rispetto a quando sono coniate. Fortunatamente non sono così introvabili, per questo potrebbe non essere così impossibile rendersi conto di essere tra i fortunati. È il caso, ad esempio, delle 500 lire «Caravelle», entrate nella storia perché sono state le prime monete da 500 lire in argento. Queste, come si può dedurre dal nome, si distinguono per la presenza sulla loro superficie delle tre caravelle con cui Cristoforo Colombo ha scoperto l’America. Pur essendo risalenti a diversi decenni fa, la precisione con cui sono state realizzate è davvero enorme. Il loro valore può decisamente aumentare se sono ben conservate, se si è in possesso di quelle con la scritta “Prova” si può arrivare tra i 5 e gli 8 mila euro.
Discreto è anche il valore di qualcosa di cui forse molti non hanno memoria, la prima da 5 lire coniata dalla Repubblica Italiana nel 1946. Quella più preziosa può arrivare a 1.200 euro ed è realizzata in Italma, una lega metallica utilizzata dalla Zecca di Stato composta da alluminio, manganese e magnesio
Alcuni privilegiati potrebbero invece avere le 10 lire del 1947 con il simbolo della Repubblica Italiana, la testa femminile con elmo sul davanti. Sul retro, invece, troviamo un fascio littorio senza l’ascia, circondato dalla dicitura «REPVBBLICA ITALIANA» e dal valore nominale. In questo caso le monete meglio conservate possono arrivare a 4.500 euro.
Le 100 lire del 1955, coniate in pieno boom economico, possono invece arrivare a 1.300 euro, ma sono tutt’altro che introvabili (8,6 milioni di esemplari). Si distinguono per un’immagine che riflette l’ottimismo che si viveva in quel periodo.
A determinare il valore di queste monete contribuiscono diversi aspetti, tra cui la rarità, lo stato di conservazione e l’autenticità. Non può che essere utile mettersi alla ricerca chiedendo a nonni e zii, se possono averne qualcuna di queste. In alternativa, è possibile acquistarle presso aste specializzate.
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