Sono in affitto e voglio prendere la residenza, cosa devo fare? Vediamo insieme il procedimento esatto: attenzione ai dettagli.
Al giorno d’oggi, non è sicuramente facile acquistare un casa di proprietà: per avere un mutuo, bisognerebbe rispettare una serie di condizioni e le continue crisi spaventano ovviamente i giovani. Per questo motivo, tutte le persone che decidono di fare un passo importante nella rispettiva vita scelgono la via più semplice: quella di prendere un appartamento in affitto. Per definizione, parliamo di un contratto di locazione in cui ci sono il proprietario dell’immobile (locatore) e l’inquilino (chiamato conduttore). La durata di tale contratto, solitamente, è di 4+4: quattro annualità che possono quindi essere rinnovate.
La legge è sempre molto precisa e regola anche gli elementi tipici che servono per formare un contratto di locazione: parliamo quindi della generalità delle parti, la descrizione dell’immobile, l’indicazione dell’importo del canone, la modalità di pagamento e la durata. Vanno aggiunti inoltre anche i dati catastali. Entrambe le parti devono rispettare una serie di obblighi ed il locatore può anche non rinnovare il contratto in casi indicati ovviamente dalla legge e che sono: la necessità di dover destinare l’abitazione a uso proprio, la necessità di vendere l’appartamento, la ricostruzione dell’edificio (se sono in affitto, devo pagare la spazzatura? Qui per leggere la risposta). Tralasciando ciò, quest’oggi vogliamo capire se l’affittuario può prendere la residenza: la risposta è affermativa. Vediamo quindi cosa dovrebbe fare per riuscirci..
Come stabilito dalla legge, la residenza è il luogo dove la persona ha la sua dimora abituale: l’affittuario e la sua famiglia, quindi, se hanno un regolare contratto possono in qualunque momento chiedere il trasferimento della residenza. Il proprietario, quindi, non può assolutamente vietare ciò: anche nel caso in cui voglia mantenere la residenza nella casa in questione. Chi è in affitto, può richiedere il trasferimento della residenza in qualsiasi momento ma deve avere un regolare contratto.
Vediamo però tutte le condizioni che devono sussistere: per prima cosa, il richiedente deve essere maggiorenne. Per i minorenni, infatti, il cambio di residenza deve essere gestito dai genitori o dal tutore legale. Il richiedente deve essere obbligatoriamente iscritto presso l’ufficio anagrafe di un determinato comune italiano oppure all’AIRE, ossia l’anagrafe degli italiani Residenti all’estero. Ma quali documenti servono? Ovviamente la carta d’identità in corso di validità (o altro documento di riconoscimento), la fotocopia fronte/retro della tessera sanitaria, la fotocopia del contratto di locazione o di comodato d’uso. Prima di concludere l’articolo, vi diciamo subito un altro aspetto importante: quando modificare la residenza, ricordate di aggiornare i dati anche sui vostri documenti come la carta d’identità e la patente di guida.
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