Stai pensando di fare un bonifico a tuo figlio per dargli una mano in un momento di difficoltà? Non dimenticare la causale, è determinante per non avere problemi.
È tutt’altro che raro trovare 30-40enni che non riescono a essere indipendenti sul piano economico, pur avendo un lavoro. Questo può accadere perché i contratti sono spesso temporanei e non sempre vengono rinnovati, ma anche perché gli stipendi non stanno al passo del costo della vita, che è ormai sempre più alto. Provare un senso di smarrimento e timore per il futuro può essere naturale, per questo sono diversi i genitori che possono decidere di fare un bonifico a un figlio, così da aiutarlo a gestire anche le spese minime.
Questa azione può essere isolata, ma anche ripetitiva qualora i problemi dovessero essere persistenti, in entrambi i casi sarebbe bene comunque agire con cautela nonostante si pensi di poter gestire il proprio denaro come si desidera. Il concetto è certamente vero, ma non si può escludere anche in situazioni simili di incorrere in accertamenti da parte del fisco.
Bonificio a un figlio: non trascurare la causale
Fare un bonifico a un figlio può essere più che naturale, sia per aiutarlo in caso di bisogno sia per fargli un regalo in modo tale da permettergli di sfruttare i soldi come meglio desidera. Si tratta però di un’azione che, al pari degli altri trasferimenti di denaro, può essere oggetto di controlli da parte del fisco, in linea per combattere l’evasione fiscale, fenomeno ancora oggi troppo diffuso.
È infatti compito dell’Agenzia delle Entrate avere la garanzia che l’operazione sia legittima, per questo è importante fare il possibile affinché quanto fatto non desti dubbi. Un ruolo importante in questo senso è svolto dalla causale, ovvero la dicitura utilizzata per giustificare il pagamento. Inserirla non risulta essere obbligatorio, né ha valore legale, questa può essere considerata una sorta di autocertificazione, ma che potrebbe però essere smentita dai fatti se si fosse oggetto di un accertamento.
Fare una donazione in denaro è consentito, non possono però essere utilizzati i contanti per una somma superiore ai 5 mila euro. Qualora l’importo fosse più elevato, magari perché si vuole dare un contributo per l’acquisto di un’auto o per i mobili di casa, è necessario essere il più precisi possibili nel testo presente nella causale. Tra le diciture accettate ci sono, ad esempio, Donazione”, “Regalo per il compleanno”, “Regalia per Laurea”, “Contributo per l’acquisto della macchina”.
La situazione può però diventare più complessa se si dovesse decidere di destinare a un figlio diverse decine di migliaia di euro, magari da utilizzare come anticipo per l’acquisto di casa, per poi stipulare il mutuo. In casi simili, comunque consentiti, non basta effettuare il bonifico attraverso il proprio conto corrente, ma è necessario un atto pubblico, sottoscritto da un notaio, alla presenza di due testimoni. Non è invece richiesto l’apporto di un notaio per quelle che vengono definite “donazioni indirette”, ovvero quelle fatte per l’acquisto di un determinato bene, pur essendo l’importo elevato.