Si può andare in pensione con 15 anni di contributi, non è un’impresa impossibile. Basta soddisfare specifici requisiti per lasciare il mondo del lavoro.
La pensione di vecchiaia si raggiunge a 67 anni di età e avendo maturato 20 anni di contributi. Come fare non potendo soddisfare il requisito contributivo? Ci sono degli scivoli da poter utilizzare ma solo a determinate condizioni.
I contributi sono un elemento chiave per il pensionamento. Il sistema previdenziale italiano permette di andare in pensione scegliendo tra diversi scivoli di uscita dal mondo del lavoro ma tutti richiedono uno specifico requisito contributivo da rispettare mentre quello anagrafico a volte è assente. Per accumulare contributi bisogna lavorare e più sarà alto il numero degli anni lavorativi alla fine della carriera maggiore sarà l’importo sull’assegno pensionistico e più facile sarà lasciare il proprio lavoro.
A parte la pensione di vecchiaia che richiede “solo” 20 anni di contributi e la pensione anticipata contributiva – stesso numero – tutti gli altri scivoli di pensionamento esigono cifre molto più elevate. Parliamo di 41 anni per i precoci, 42 anni e dieci mesi per la pensione anticipata ordinaria (un anno in meno per le donne), 41 anni per Quota 103 (insieme a 62 anni di età anagrafica), 30 o 36 anni per l’APE Sociale e 35 anni per Opzione Donna. E chi ha soli 15 anni di contribuzione versata come può andare in pensione?
Gli scivoli di pensionamento con 15 anni di contributi
Come detto inizialmente l’impresa non è impossibile grazie alle tre deroghe Amato. Parliamo di possibilità di pensionamento concesse con 15 anni di contributi anziché 20 a condizione che il richiedente risulti iscritto all’Assicurazione generale obbligatoria o a forme sostitutive ed esclusive prima del 1996 e che abbia versato contributi prima della suddetta data (lavoratori per i quali è previsto il calcolo retributivo o misto).
La condizione della prima deroga Amato è aver maturato 15 anni di contributi (ammessi anche i contributi figurativi, di riscatto, di ricongiunzione) al 31 dicembre 1992. Riguarda i lavoratori iscritti al Fondo Lavoratori dipendenti o alla Gestioni speciali dei lavoratori autonomi INPS, gli iscritti ex INPDAP, ex Enpals ed ex Ipost. La seconda deroga prevede di aver ottenuto l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari prima del 31 dicembre 1992 e si rivolge ai dipendenti e autonomi iscritti all’Ago dell’INPS e agli ex iscritti Enpals.
La terza deroga, invece, vale solo per i dipendenti iscritto all’Ago o ad un Fondo sostitutivo oppure esonerativo della stessa Assicurazione. I requisiti sono
- 25 anni di anzianità assicurativa con primo contributo versato minimo 25 anni prima della data di raggiungimento dei requisiti di pensionamento,
- 15 anni di contribuzione,
- minimo 10 anni di lavoro per periodi inferiori alle 52 settimane.
Soddisfacendo i requisiti di una delle tre deroghe Amato sarà possibile andare in pensione con soli 15 anni di contributi al compimento dei 67 anni di età (fino al 31 dicembre 2026, poi il requisito anagrafico potrebbe cambiare per l’adeguamento alla speranza di vita). I 15 anni di contribuzione devono corrispondere a 780 settimane. La domanda, come per ogni altro scivolo di pensionamento, si invia tramite INPS accedendo al portale con le credenziali digitali – SPID, Carta di Identità Elettronica e Carta Nazionale dei Servizi.