Subire un pignoramento rappresenta una situazione spiacevole, che fa sentire impotenti, ecco quando questo può avvenire secondo la legge.
Le spese che ognuno di noi si trova a gestire sono sempre di più, è tutt’altro che raro sentirsi in difficoltà quando si arriva vicini alla fine del mese, a maggior ragione se tra queste si deve includere quanto previsto per mutuo o affitto, spesso con valori non bassi. Avere un lavoro e uno stipendio sicuro non consente di sentirsi del tutto esenti dai rischi, a volte può bastare un imprevisto a rendere ancora più complicato il quadro. Chi ha vissuto almeno una volta questa situazione teme di andare incontro a una conseguenza che non è piacevole per nessuno, soprattutto perché non si sa in quanto tempo possa rivolgersi: il pignoramento.
Con questo termine si intende una misura di cui può essere oggetto un debitore che può riguardare i suoi beni e immobili decisa dall’ufficiale giudiziario in seguito a una richiesta presentata dal creditore. L’atto è di tipo esecutivo e porta a vincolare alcune proprietà di chi non ha saldato quanto dovuto per soddisfare i diritti della persona con cui ha un credito.
Pignoramento su conto corrente e auto: è davvero consentito?
Avere difficoltà nel pagare quanto previsto può essere più che normale, specialmente in un periodo come, questo, anche se si deve mettere in conto di poter ricevere una cartella esattoriale. Se non si riesce a saldare nemmeno questo può esserci la possibilità che l’Agenzia delle Entrate si rivalga sul debito, anche attraverso un pignoramento.
Capire come il pignoramento possa avvenire nel pieno rispetto della legge può essere importante, così da capire se si sa vittime di qualcosa non del tutto corretto. C’è stato chi infatti ha riferito di essere stato oggetto di questo provvedimento con un fermo amministrativo dell’auto e con un blocco del conto corrente, dove erano stati depositati 150 euro. Nel caso dell’auto il fermo amministrativo non è una decisione esecutiva, ma cautelare, volto a tutelare chi ha un credito nei confronti del diretto interessato, Si punta infatti a impedire che il proprietario utilizzi la vettura per evitare possa andare incontro a un incidente o a un deperimento del mezzo dovuto all’usura. Si arriva a questo passo in vista di un possibile vero e proprio pignoramento.
La situazione è però parzialmente diversa nel caso del conto corrente, qui si può parlare di pignoramento vero e proprio. Questo può avvenire per decisione dell’Esattore, ovvero l’Agenzia delle Entrate, senza necessità di far alcuna udienza in Tribunale. E’ il creditore a richiederlo, senza autorizzazione del giudice; a quel punto è l’Esattore a fare richiesta alla banca, che blocca i fondi per 60 giorni, così da dare modo al cliente di pagare o di presentare richiesta affinché l’importopossa essere rateizzato.
Qualora il debito dovesse essere superiore a quanto presente sul conto corrente, si potranno avviare altre forme di pignoramento, ma senza eliminare il fermo ammnistrativo. Il fermo si sospende dopo avere pagato la prima rata, a quel punto si potrà riprendere a utilizzare la vettura.