Perché il 70% degli italiani rinuncia a comprare casa

Acquistare una casa diventa sempre più difficile, e non a caso il mercato immobiliare è paralizzato da tempo: 2 italiani su 3 rinunciano.

Acquistare un’abitazione, oggi, è molto complicato, e spesso costringe i possibili acquirenti a rinunciarvi. Due italiani su tre, secondo le stime, rinunciano all’acquisto di casa per via di una serie di fattori, scegliendo magari di andare in affitto. Tra gli elementi che contribuiscono al crollo del mercato immobiliare, ormai paralizzato da anni, e alla crisi del settore, c’è ovviamente la questione dei prezzi degli immobili, cresciuti a dismisura nel corso dei decenni, a fronte di stipendi fermi agli anni Novanta.

Comprare casa firma dei documenti
Comprare casa firma dei documenti (UnioneInquiliniRoma.it)

Stipendi fermi da tempo immemore, politiche errate prese dai vari Governi, inflazione e crisi delle materie prime, senza contare i conflitti geopolitici, hanno creato un danno enorme al mercato immobiliare. In un contesto del genere, acquistare casa diventa molto difficile, specie per un singolo o per una coppia giovane, che magari ha due stipendi medi.

La crisi del mercato immobiliare, due italiani su tre scelgono l’affitto come alternativa all’acquisto

In particolare, nelle grandi città, i prezzi delle case sono inavvicinabili, e per poter acquistare un immobile dignitoso, si devono spendere cifre da capogiro, che purtroppo in pochi possono permettersi. Tante famiglie sono costrette a orientarsi verso l’affitto, ma anche in questo caso la domanda supera l’offerta. Che cosa sta succedendo nel nostro Paese?

Acquisto di un immobile in agenzia
Acquisto di un immobile in agenzia (UnioneInquiliniRoma.it)

Tutto ciò contribuisce ad aggravare la crisi abitativa, e le città si svuotano. Acquistare casa è un traguardo importantissimo, il sogno di una vita, ma comporta un investimento economico non proprio irrisorio. L’Italia è un Paese fondato sul mattone, investire sul mattone assicura stabilità e sicurezza, ma ormai la situazione è sfuggita di mano e diventa un traguardo quasi irraggiungibile.

Solo il 30% circa riesce nell’intento, il restante 70% deve accontentarsi di andare in affitto, anche se ormai persino gli affitti sono quasi raddoppiati. I dati recenti sottolineano che a desiderare una casa propria sono circa 3 milioni di famiglie, ma gli acquisti effettivi non arrivano nemmeno al milione. Le banche, per concedere un mutuo, chiedono molte garanzie.

Spesso, queste garanzie non possono essere date neanche da lavoratori stabili, quindi con contratti a tempo indeterminato e con uno stipendio medio. Ad esempio, pur avendo uno stipendio medio, spesso la banca eroga un mutuo massimo che non vale nemmeno la metà di un immobile in città come Roma o Milano. In parole povere, con uno stipendio medio-basso, in queste città, ci si può comprare giusto un garage, o al massimo un monolocale in periferia.

Richiesta di mutui in calo, nonostante le agevolazioni: la situazione abitativa in Italia

Lo stesso problema ormai coinvolge anche il mercato degli affitti, con 580 mila famiglie in affitto a fronte di 1,3 milioni che lo richiedono. Nonostante le agevolazioni date dal taglio sui tassi di interesse dell’ultimo periodo, la percentuale di famiglie che intende ricorrere ai mutui per acquistare casa è in diminuzione, passando da 77,9% al 75,6%.

I criteri imposti dagli istituti finanziari per l’accettazione del mutuo sono sempre più rigidi, ed escludono molte famiglie. Dunque, manca un’offerta adeguata, con costi accessibili, sia per l’acquisto che per gli affitti. Si tratta di un problema enorme perché esclude le famiglie a basso reddito, che in Italia sono in costante aumento.

Il mercato immobiliare italiano è fermo perché non è equilibrato, e se continua così, tra qualche anno imploderà su se stesso. Occorrono politiche mirate per affrontare la crisi abitativa e per dare modo a tutti (ovviamente offrendo le dovute garanzie) di poter acquistare una casa, soprattutto ai lavoratori a basso reddito. Affitto o mutuo da pagare: cosa conviene di più?

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