Non tutti lo sanno, ma si può andare in pensione in anticipo: basta avere determinati requisiti e fare la richiesta. Scopriamo subito insieme come funziona.
Andare in pensione significa aprire un nuovo capitolo di vita. È l’occasione per coltivare passioni messe da parte, esplorare nuovi orizzonti o semplicemente godersi il tempo libero senza le pressioni del lavoro quotidiano.
Molte persone si chiedono come e quando sia possibile raggiungere questo traguardo, soprattutto se non hanno accumulato molti anni di contributi. Dopo una vita di lavoro, la pensione rappresenta un traguardo tanto atteso, un momento per dedicarsi a sé stessi, ai propri interessi e alle persone care. Il sistema previdenziale italiano offre diverse possibilità per accedere al pensionamento, anche in anticipo, a seconda dei requisiti contributivi e delle specifiche condizioni di lavoro.
Pensione anticipata: quali requisiti servono?
Grazie a recenti normative, anche chi ha versato pochi contributi può andare in pensione e accedere alla pensione anticipata o a quella di vecchiaia. Queste misure garantiscono che anche chi ha avuto carriere lavorative discontinue non perda quanto versato all’INPS.
E se hai lavorato anche solo un mese come autonomo, potresti avere accesso a opzioni vantaggiose, persino con meno di 20 anni di contributi. La pensione anticipata contributiva è una soluzione pensata per chi desidera lasciare il lavoro prima dell’età pensionabile tradizionale. Questa possibilità è riservata a chi: ha raggiunto i 64 anni di età e ha almeno 20 anni di contributi.
Nel dettaglio, per accedere a questo tipo di trattamento, la pensione deve essere almeno tre volte superiore all’assegno sociale. Ciò significa che l’importo minimo richiesto (per il 2024) è di circa 1.603,23 euro al mese. Sono previste agevolazioni per le donne con figli, che possono accedere con soglie più basse.
Come funziona la pensione di vecchiaia contributiva
Un’altra possibilità è la pensione di vecchiaia contributiva, dedicata a chi ha versato contributi solo dal 1996 in poi. In questo caso si può andare in pensione con soli 5 anni di contributi, ma bisogna avere 71 anni. È una scelta particolarmente utile per chi ha avuto una carriera lavorativa breve o discontinua, offrendo comunque la possibilità di beneficiare dei contributi versati.
Chi ha lavorato anche per un breve periodo come autonomo può sfruttare la Gestione Separata dell’INPS per integrare i contributi versati in diverse gestioni. Questa opzione consente di sommare i contributi e calcolare l’importo della pensione con il sistema contributivo. I requisiti richiesti sono:
- Versamento di almeno un mese di contributi alla Gestione Separata INPS.
- Disporre di un’anzianità contributiva complessiva di almeno 15 anni, di cui 5 successivi al 1996.
Grazie a questa opportunità, anche chi non ha raggiunto i 20 anni di contributi può accedere alla pensione, evitando di perdere quanto versato. A proposito di pensioni, ci sono novità anche per quanto riguarda l’APE sociale, qui le ultime notizie da conoscere.