Brutte notizie per chi sperava di andare in pensione il prossimo anno: in moltissimi casi nel 2025 non sarà più sufficiente avere 67 anni e 20 anni di contributi.
Ad un passo dall’approvazione definitiva della legge di Bilancio 2025 da parte di Camera e Senato, arriva una notizia che spiazza tutti. In moltissimi casi, il prossimo anno, non basterà più avere 67 anni e 20 di contributi per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria.
Crolla una piccola certezza a cui ci eravamo abituati. La legge Fornero non verrà cancellata e un piccolo “appiglio” renderà impossibile il pensionamento a molti lavoratori. Una notizia che davvero non ci voleva anche perché alzare ulteriormente l’età pensionabile non solo genera malcontento tra chi lavora da anni e anni ma, soprattutto ostacola il ricambio generazionale nei luoghi di lavoro e accresce la disoccupazione giovanile.
In parole povere: più tardi vanno in pensione gli attuali lavoratori e più tardi ci sarà posto per i neolaureati o neodiplomati. Non è un caso se oltre il 90% dei giovani sceglie di emigrare all’estero in Paesi in cui le possibilità lavorative – e di fare carriera – sono molte di più rispetto all’Italia.
Del resto, tuttavia, stravolgere completamente il sistema previdenziale al momento non è possibile: cancellare la legge Fornero significherebbe mettere a rischio la stabilità dell’Inps con troppe uscite di massa anticipate dal lavoro. E così, anziché rendere più agevole il pensionamento, si sono messi ulteriori paletti che intralceranno il cammino non di tutti ma certamente di molti lavoratori.
Pensioni 2025: ecco il requisito che ti incastra al lavoro per anni
Da tempo molti lavoratori sperano in una riforma delle pensioni strutturale che renda più agevole accedere alla pensione con qualche anno di anticipo. Purtroppo le loro speranze verranno disattese per il 2025. Anzi, il prossimo anno molti lavoratori non potranno accedere alla pensione di vecchiaia nemmeno a 67 anni e con 20 di contributi.
In realtà la legge Fornero ha messo in campo tre requisiti per l’accesso alla pensione ma la maggior parte delle persone si concentra solo sui primi due. Per poter accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria, infatti, già ora non è sufficiente avere 67 anni e 20 anni di contributi ma bisogna che sussista anche una terza condizione.
Il terzo requisito da soddisfare è il seguente: aver maturato una pensione d’importo pari o superiore all’importo dell’Assegno sociale. Questa condizione, già esistente, è stata riconfermata dal Governo Meloni anche per il 2025. Anche nel 2025, pertanto, per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria sarà necessario avere almeno 67 anni, almeno 20 di contributi ed essere riusciti ad arrivare ad un assegno mensile non inferiore all’importo dell’Assegno sociale che, secondo le prime stime, nel 2025 dovrebbe corrispondere a circa 542 euro al mese.
Questo “paletto” però non riguarda tutti ma solo i lavoratori “contributivi puri”, cioè coloro che hanno iniziato a versare i contributi dal 1996 in poi, anno in cui, grazie alla riforma Dini, il sistema di calcolo delle pensioni è cambiato e siamo passati dal sistema retributivo al sistema contributivo. Chi, invece, ha contributi antecedenti al 1996 non avrà nessun paletto e, a prescindere dall’importo della pensione, potrà uscire dal lavoro a 67 anni se ha almeno 20 anni di contribuzione.