Ristrutturare casa senza richiedere permessi è possibile. Basta una semplice autocertificazione che eviterà di perdere tempo dietro la burocrazia.
La ristrutturazione di una casa richiede un impegno importante sia in termici economici che di tempi ed energia. Tante decisioni da prendere e infinite pratiche burocratiche da seguire a meno che non si svolgano lavori di restauro in edilizia libera.
Arriva per tutti il momento in cui si deve ristrutturare casa. Come ogni altro bene anche l’immobile nel tempo comincia a perdere l’originario splendore e richiede un rinnovo più o meno totale. Per rimandare questo momento il più lontano possibile nel tempo è necessario procedere con una corretta manutenzione dell’abitazione nel corso degli anni rinfrescando le pareti, pulendo adeguatamente gli infissi e trattando con attenzione ogni angolo di casa. Nonostante le attenzioni, però, prima o poi bisognerà “svecchiare” l’immobile e intervenire su impianti, pavimentazione, bagno e serramenti.
In base ai lavori da attuare cambieranno il costo della ristrutturazione e i permessi da richiedere. La normativa stabilisce che per gli interventi rientranti nell’edilizia libera non è necessario richiedere permessi per costruire né altri titoli edilizi o comunicazioni specifiche tranne la CILA, comunicazione di inizio lavori asseverata, per alcuni lavori particolari. L’edilizia libera, dunque, permette di ridurre i tempi di svolgimento degli interventi non avendo a che fare con lunghe e noioso pratiche burocratiche.
L’autodichiarazione per gli interventi in edilizia libera
L’obbligo di SCIA o CILA non riguarda gli interventi in edilizia libera ossia quelli che non richiedono permessi né autorizzazioni da parte del Comune e non sono legati nemmeno alla presentazione di una specifica documentazione. Rientrano nell’edilizia libera le opere edili considerate non eccessivamente pesanti e impattanti, i lavori di manutenzione periodica per i quali lo Stato ha snellito l’iter burocratico per facilitarne la realizzazione. Facciamo qualche esempio di interventi in edilizia libera.
La riparazione o sostituzione della pavimentazione interna o esterna, il rifacimento dell’intonaco, la riparazione di elementi decorativi delle facciate, il rinnovamento degli impianti di scarico, la costruzione di un controsoffitto e la sostituzione degli infissi. Tanti lavori che non richiedono permessi, come detto, ma per poter approfittare delle agevolazioni fiscali bisognerà presentare un’autocertificazione ossia la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.
Per essere completa tale autocertificazione dovrà riportare i dati del contribuente, i riferimento dell’unità immobiliare come dati catastali e ubicazione e il tipo di intervento. Dovrà contenere anche la data di inizio del lavori e la dichiarazione attestante che per la tipologia di interventi effettuati non serve titolo abilitativo. Il documento al termine della compilazione andrà firmato e fatto autenticare da un pubblico ufficiale.
Bisognerà anche conservarlo con cura in modo tale da mostrarlo in caso di controlli sulle agevolazioni fiscali richieste per recuperare parte della spesa dei lavori di ristrutturazione in edilizia libera. Ricordiamo che per alcuni interventi che comportano un risparmio energetico – come la sostituzione dei serramenti – per approfittare delle agevolazioni occorrerà inviare comunicazione all’ENEA.