Lasciare il filo della ricarica dello smartphone non è una scelta congeniale, anche se non tutti lo sanno. Ecco quali possono essere le conseguenze.
Fare a meno dello smartphone anche solo per pochi minuti appare difficile un po’ per tutti, non è eccessivo considerarlo come un prolungamento di noi stessi, non solo se si ha la necessità di essere reperibili per motivi di lavoro. Addirittura c’è chi ne è talmente dipendente da avere la sensazione che il telefono stia suonando quando non sta accadendo, ci sono persone che lo usano anche per altre azioni che solitamente si farebbe con altro, come guardare video e film, realizzare file o consultare la posta elettronica. Un uso così intensivo inevitabilmente influisce sulla durata della batteria, che raramente riesce a resistere per più di una giornata (con il passare del tempo anche molto meno).
Chi si ritrova fuori casa non può quindi fare a meno di avere con sé anche il cavo della ricarica, così da poterlo sfruttare in caso di bisogno e non correre il rischio di restare “a secco”. Questo modo di agire porta però diverse persone a portare avanti un’abitudine che è tutt’altro che buona, anche se c’è chi non lo sa: lasciare costantemente il filo alla presa, in modo tale da dover semplicemente collegare il device quando serve.
Filo della ricarica dello smartphone attaccato alla presa? Non farlo mai
I dispositivi tecnologici che fanno parte della nostra quotidianità sono efficienti e consentono di fare diverse operazioni, ma non possono vantare batterie dalla durata extra lunga. A volte le aziende produttrici lo dichiarano, ma difficilmente si riesce ad andare oltre le 10-12 ore (vale sia per gli smartphone sia per i computer). È anche per questo che tendiamo a non staccare il cavo dalla presa elettrica, così da agire subito quando si nota che il livello sta per esaurirsi.
Attenzione, farlo in maniera continuativa è sbagliato, innanzitutto per il nostro portafoglio, visto che questo influisce alla lunga sul conto che troveremo nella bolletta della luce. Si tratta certamente di un consumo ridotto, ma di cui ognuno di noi può fare a meno, a maggior ragione in un periodo come questo in cui tendono a rinunciare a quanto è ritenuto superfluo.
Le conseguenze negative non sono solo di tipo economico, ce ne sono altre ben peggiori che sarebbe fondamentale evitare, addirittura c’è la possibilità che per questo si possa mettere a rischio la propria vita. A lungo andare, infatti, se la situazione dura per diverse ore si può andare incontro a un surriscaldamento, pericolo che può diventare più frequente se il cavo ha già diversi anni di vita alle spalle e non è nelle condizioni migliori a causa dell’usura. Non si può escludere che questo possa portare addirittura a un incendio di gravi proporzioni, pur essendo una circostanza piuttosto rara. Basta guardare le pagine dei giornali per rendersi conto di come questi episodi possano accadere, anche indipendentemente dalla volontà di chi si trova in casa.
Tenere il cavo nella presa in modo costante può inoltre portare a inconvenienti poco considerati, ma che non sono l’ideale. Si può inciampare o calpestarlo, questo può ridurre il suo ciclo di vita, oltre a generare danni alla guaina. In quest’ultimo caso i fili interni risultano essere più vulnerabili, al punto tale da generare possibili cortocircuiti.
Si dovrebbe quindi mettere da parte la praticità e privilegiare aspetti determinanti quali il risparmio energetico e la sicurezza, che dovrebbero stare a cuore a tutti. Rimediare non è comunque impossibile, particolarmente utili possono essere le multiprese con interruttore, che hanno il vantaggio di spegnere l’alimentazione a più dispositivi contemporaneamente. In questo modo il caricabatterie potrà anche restare collegato alla presa, ma senza consumare energia né generare conseguenze spiacevoli per le persone.