La Legge stabilisce chiaramente chi tra proprietario e inquilino deve occuparsi dell’allaccio delle utenze in una casa in affitto.
Prendere una casa in affitto è una decisione spesso necessaria. Il mutuo può non essere concesso dalla banca oppure si ha necessità di trovare un immobile solo per un breve periodo. Bisogna conoscere, però, la normativa di riferimento.
L’affitto di una casa per tante persone è un’esigenza. Monolocali, bilocali, villette, gli annunci sono numerosi e i costi variano in base alla località e alla metratura dell’abitazione. C’è talmente tanta varietà che a volte può essere complicato arrivare ad una scelta e soprattutto far sì che la decisione finale sia quella giusta. Per evitare spiacevoli sorprese bisogna tener conto di alcuni consigli. In primis bisogna visitare non solo l’immobile ma anche la zona in cui è ubicato. La fretta non deve portare a scegliere una casa dopo uno sguardo sommario su una pagina web.
Bisogna guardare l’abitazione con i propri occhi, controllare la vicinanza alle fermate degli autobus o alla metro e ai servizi nonché la sicurezza del quartiere. Importante anche conoscere chiaramente l’importo del canone mensile e le spese di propria competenza. La Legge differenzia con precisione i costi a carico del proprietario e quelli che dovrà sostenere l’inquilino. Manutenzione ordinaria e straordinaria, spese condominiali e utenze domestiche, bisogna capire cosa sarà di propria competenza. L’allaccio delle utenze, ad esempio, a chi spetta?
La Legge stabilisce che il locatore (proprietario) deve consegnare al conduttore (inquilino) un immobile in buono stato e conforme all’uso. Le bollette, poi, saranno a carico dell’inquilino. L’allaccio delle utenze, invece, a chi spetta? Solitamente quando si entra in una casa in affitto i contratti di luce, gas e acqua sono attivi a nome di altre persone. Bisognerà procedere, dunque, con un cambio di nominativo ossia effettuare una voltura o un subentro e a sostenere i costi sarà il conduttore a meno che nel contratto di locazione sia stabilito diversamente.
L’inquilino dovrà chiedere e pagare la voltura con la stessa società erogatrice o con un altro fornitore (è bene confrontare le proposte attive sul mercato per scegliere l’offerta più conveniente). Per procedere dovrà presentare un documento di identità valido, il codice fiscale, il codice POD per l’energia elettrica e il codice PDR per il gas, il contratto d’affitto e la lettura del contatore (non obbligatoria).
La richiesta si può inoltrare online oppure contattando il servizio clienti del gestore o recandosi personalmente nei negozi fisici se presenti nella propria città. Voltura e subentro, quindi, sono pagate dall’inquilino. Cosa accade qualora si dovesse procedere con un’attivazione delle utenze per un’abitazione priva di contatori? Parliamo di una situazione di casa nuova o ristrutturata da poco.
Ebbene, in questo caso sarà il proprietario a dover pagare l’allaccio delle utenze (articolo 1575 del Codice Civile). La casa locata, infatti, deve essere ceduta pronta all’uso e, dunque, con le utenze attive. Il proprietario deve considerare che tra la presentazione della domanda e l’attivazione correranno tra i 30 e i 60 giorni lavorativi durante i quali sarà effettuato un sopralluogo per poi procedere con i lavori.
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