Nel 2025 crescerà l’importo della pensione minima. Scopriamo di quanto, da cosa dipenderà l’incremento e quanto aiuterà i cittadini.
In Italia è prevista la pensione minima come strumento di sostegno economico integrativo per aumentare l’importo di trattamenti al di sotto di una specifica soglia. La rivalutazione annuale modifica la cifra, vediamo a quanto ammonterà nel 2025 e quale sarà la differenza con l’anno in corso.
Oltre 2 milioni di pensionati ricevono ogni mese la pensione minima. Significa che le famiglie che devono sopravvivere con entrate mensili dall’importo basso sono tantissime. La situazione è piuttosto grave considerando l’attuale costo della vita, quadro che peggiora se si considera che oltre 5,5 milioni di individui si trovano in condizioni di povertà assoluta. In Italia c’è chi fa la fame, questa è la verità.
Persone oneste che faticano a pagare le bollette, a fare la spesa alimentare e a mantenere un tetto sopra la testa. La vita è un’altra cosa e sembra essere un lusso che non tutti possono concedersi. La pensione minima interviene per colmare quale buco aumentando gli importi dei trattamenti che sono al di sotto del limite minimo oltre il quale è impossibile vivere. Eppure il valore della pensione minima è nel 2024 di 614,77 euro. Vi sembra sufficiente per vivere tranquilli? Si fa fatica a pensarlo e la speranza è che prima o poi la promessa di quota 1.000 euro sia mantenuta. Accadrà nel 2025?
La pensione minima viene calcolata ogni anno in base all’inflazione. Nel 2024 l’importo è arrivato a 614,77 euro grazie alla perequazione molto alta considerando l’aumento del costo della vita (5,4%) più un incremento aggiuntivo del 2,7% – un aiuto straordinario, come ha chiarito l’INPS nella circolare numero 1 del 2024.
Giorgia Meloni ha parlato di rivalutazione del 120% per far crescere i trattamenti minimi in modo significativo. Nel 2025 sarà ridotto l’incremento delle pensioni più alte per aiutare maggiormente le famiglie con entrate più basse. Come accennato, più volte si è parlato dell’obiettivo di portare a mille euro la pensione minima. Lo ha fatto anni fa Silvio Berlusconi e recentemente Antonio Tajani, Ministro degli Esteri e Leader di Forza Italia. “Non si può vivere con 600 euro al mese. Il nostro obiettivo è arrivare a 1.000 euro entro la fine della magistratura“. Non accadrà, però, nel 2025.
L’adeguamento all’inflazione è atteso intorno all’1%, una percentuale decisamente inferiore rispetto quella degli ultimi due anni (7,3% e 5,4%). Considerando l’aumento in Manovra 2025 del 2,2% invece del 2,7 del 2024 si arriverà ad una pensione minima di 617,89 euro. Pochi euro in più rispetto l’anno in corso e non andrà meglio nel 2026 quando i punti percentuali aggiuntivi saranno dell’1,3%.
Solo un emendamento potrebbe modificare questo triste destino delle pensioni minime. Al momento il testo della Legge di Bilancio 2025 è arrivato alla Camera ed è in fase di esame. Gli emendamenti dovranno essere presentati entro metà novembre mentre la pubblicazione ufficiale della Manovra si attende per fine dicembre. Solo allora sapremo con certezza a quanto ammonterà il trattamento minimo nel 2025 ma l’ipotesi è che saranno confermati i 617,89 euro.
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