La Legge stabilisce quali sono i limiti dell’installazione dell’impianto fotovoltaico in edilizia libera. Non sempre si può procedere.
L’installazione di un impianto fotovoltaico permette di abbattere il consumo di energia a pagamento e di ridurre i costi in bolletta fino all’80%. Garantisce anche benefici ambientali importanti. Sarebbe perfetto approfittarne ma attenzione alle condizioni.
La luce del sole può essere sfruttata per produrre energia elettrica. Questa non è certo una scoperta recente ma solo negli ultimi anni è aumentata l’attenzione verso le energie rinnovabili, quando ci siamo accorti che abbiamo maltrattato abbastanza il nostro Pianeta e ora è il momento di riparare agli errori. Ci riusciremo? Impossibile dirlo ma dobbiamo provarci. Tutti i cittadini sono chiamati a contribuire al raggiungimento dell’Europa, diventare il primo continente a zero emissioni entro il 2050.
Un cambiamento radicale, dunque, dovrà avvenire nei prossimi 25 anni. Si può iniziare proprio da un maggiore impegno verso le energie rinnovabili con l’installazione di un impianto fotovoltaico in casa. I pannelli solari accumulano energia solare da usare per le piccole e grandi esigenze quotidiane. Chi ha una villetta e un giardino è avvantaggiato ma anche nei palazzi si può sfruttare il terrazzo condominiale o la facciata con apposite lastre per installare il fotovoltaico e risparmiare rispettando l’ambiente. Non tutti gli interventi rientrano, però, nella libera edilizia.
Fotovoltaico e i limiti della libera edilizia
L’installazione del fotovoltaico in edilizia libera è concessa solo su edifici preesistenti. Lo ha chiarito il Consiglio di Stato con la sentenza numero 8113 del 2024. Ricordiamo che due anni fa il Decreto Energia ha introdotto delle semplificazioni per installare gli impianti fotovoltaici al fine di alleggerire la procedura per ottenere permessi ma solo in caso di edifici preesistenti. In più, l’edilizia libera è concessa solo se non si attuano incrementi di volume o superfici non strettamente legati alla funzione del fotovoltaico.
La liberalizzazione del Decreto Energia, dunque, va circoscritta e le regole rispettate o si dovranno pagare sanzioni e accettare la demolizione della struttura edificata senza prima chiedere il consenso. I cittadini devono ricordare che per usufruire della semplificazione dovranno dimostrare che non esistono alternative valide. Qualora sia necessario edificare nuove strutture o coperture per l’impianto fotovoltaico allora si dovranno chiedere i permessi prima di procedere.
La sentenza è arrivata proprio per chiarire questo importante punto dopo aver constatato come molti operatori del settore edilizio hanno applicato la semplificazione in modo errato allargandola più del previsto. La libera edilizia è concessa su edifici preesistenti e che non necessitano di modifiche per ospitare i pannelli solari.
L’esito della sentenza in questione ha visto condannare il gestore di un locale che aveva realizzato un portico per sostenere l’impianto fotovoltaico che dovrà ora pagare le spese processuali e demolire il portico. Attenzione, dunque, all’aggiunta di volume alle strutture al fine di poter installare l’impianto fotovoltaico. Si rischiano sanzioni e ulteriori spese per la demolizione di quanto realizzato. Non da meno l’impatto sul paesaggio. Le installazioni non devono modificare o alterare in modo eccessivo il paesaggio o saranno considerate abusive.