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Lifestyle

Errore grave nella raccolta differenziata: tutti lo facciamo, ma stiamo rischiando

Non fare nel modo corretto la raccolta differenziata porta a conseguenze poco piacevoli, c’è un errore in particolare davvero diffuso.

Ormai da tempo ovunque si effettua la raccolta differenziata, importante non solo per limitare la crescita di discariche abnormi presenti in quasi tutti i paesi, compresi quelli più piccoli, sia per dare un contributo tangibile nei confronti dell’ambiente. Si riesce così infatti a recuperare le materie prime di cui sono composti i rifiuti per riutilizzarle per altri scopi (riciclo), anche se sarebbe altrettanto fondamentale fare il possibile per ridurne la quantità.

Fare in modo corretto la raccolta differenziata è fondamentale per tutti – Foto: Unioneinquiliniroma.it

Nonostante questa sia ormai diventata un’abitudine, capita ancora a quasi tutti di non sapere dove mettere un rifiuto, non capendo bene a quale categoria possa appartenere, per questo gli errori non possono essere esclusi a priori. Ci sono però alcuni sbagli che possono essere più comuni di quanto si possa pensare, è bene esserne a conoscenza per evitare di ripeterli.

Sai fare bene la raccolta differenziata? Forse non è così

Sbagliare nel fare la raccolta differenziata è più semplice di quanto si possa pensare, a volte questo può accadere per una semplice distrazione, in altri casi perchè non si sa bene come muoversi quando si sta per buttare qualcosa e lo si mette in un posto non corretto. Evitare il più possibile di ripetere questi errori è però determinante, in caso contrario diventa più difficile portare avanti il processo di riciclo, indispensabile per il bene del nostro Pianeta.

E’ innanzitutto fondamentale conoscere le dieci categorie in cui è possibile suddividere i nostri rifiuti: vetro, plastica, alluminio e metalli, umido e organico, carta e cartone, rifuti ingombranti, secco indifferenziato, rifiuti elettrici, rifiuti speciali. Ci sono però alcune inesattezze che sono più diffuse di quanto si possa pensare, chiarirle e sapere quali sono può essere importante per tutti. Non si dovrebbe mettere il tubetto del dentifricio nella plastica, anche se si pensa sia composto di questo materiale, così come le lenti a contatto non andrebbero nel WC.  Anzi, chi fa questo compie un atto gravissimo perché contribuisce alla formazione delle microplastiche nei mari, la sua collocazione ideale sarebbe l’indifferenziato.

Occhio a dove si gettano le lenti a contatto – Foto: Unioneinquiliniroma.it

In generale sarebbe bene tenere presente una regola non da poco e davvero utilissima: si dovrebbe (vale per il dentifricio e non solo) staccare tutte le parti che si riesce a rimuovere in maniera manuale.

L’utilizzo di plastica si va via riducendo, anche se non tutti sembrano disposti a rinunciarci del tutto, basti pensare alle bottiglie che sono presenti nelle case di molti di noi. Dare un contributo concreto per diminuirne la diffusione sarebbe però più che necessario. Occhio inoltre anche a cosa si fa dei gusci delle noci, frutto che in questo periodo consumiamo in tanti, non vanno nell’indifferenziato, bensì tra i rifiuti organici. Il motivo non è difficile da comprendere, sono biodegradabili, per questo è possibile sfruttarli come composti per le piante.

Niente indifferenziato, invece, per le reti in cui sono contenuti aglio, cipolla e patate, vanno nella plastica. I tappi e i contenitori dei detersivi devono essere messi nella plastica, ma avendo cura di eliminare prima gli adesivi presenti sulla confezione. Un altro discorso lo merita il caffè, altro elemento che non manca quasi mai in un’abitazione: eventuali residui vanno nell’umido, mentre le capsule per le macchinette nella plastica.

Chi dovesse essere indeciso dovrebbe tenere a mente un principio che può essere di aiuto, anche se poco applicato: ogni confezione, indipendentemente dal tipo (carta, vetro o plastica), deve essere lavata nel modo migliore e solo successivamente gettata. Tanti tendono poi a inserire le bottiglie di vetro o la carta in un sacchetto di plastica, pur avendo fatto la divisione prima, questo vanifica del tutto ogni buon tentativo effettuato fino a quel momento.

Ilaria Macchi

Nata il 4 ottobre 1982 sotto il segno della Bilancia e, come tale, amante del bello (la moda è una delle mie passioni) e della giustizia. Sono laureata in Linguaggi dei Media all'Università Cattolica di Milano e ho maturato esperienza come giornalista su web, carta stampata e web TV. Appassionata di sport, calcio in modo particolare, Tv e motori.

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