Donare casa al figlio senza ricorrere al notaio è possibile conoscendo la procedura da seguire consentita dalla normativa.
Il passaggio di proprietà di un immobile da un genitore al figlio non richiedere necessariamente un atto da sottoscrivere davanti al notaio. La donazione può avvenire con una modalità diversa approvata dalla Legge.
La casa di proprietà è un bene materiale prezioso per gli italiani. Le coppie affrontano la spesa di un mutuo pur di avere dopo tanti anni di pagamenti mensili un immobile in proprio possesso. Tanti genitori fanno questa scelta per poter lasciare qualcosa di ingente valore ai figli e permettere loro di avere un tetto sopra la testa senza dover affrontare costi elevati. Il trasferimento di proprietà può avvenire dopo la morte dei genitori oppure quando questi sono ancora in vita donando l’immobile al figlio.
Tutto questo avrà un costo notevole dovendo coinvolgere il notaio, un professionista le cui parcelle risultano piuttosto care. Fortunatamente l’alternativa c’è e permette di donare la casa senza dover contattare alcuno studio notarile. In generale per la donazione si può scegliere tra tre modalità, la successione ereditaria, l’usucapione e l’accordo consensuale in caso di separazione tra i coniugi. Siamo pronti per approfondire ognuno di questi tre metodi per semplificare la donazione dell’abitazione al figlio.
Iniziamo dall’usucapione, una modalità di trasferimento del bene dopo 20 anni di inutilizzo dello stesso. Rende possibile il passaggio della proprietà senza bisogno di alcun contratto se c’è accordo tra le parti. La procedura è complessa e richiede dei costi. Il genitore dovrà trasferire il possesso dell’immobile al figlio e questo dovrà usare la casa come se fosse proprio sua. Non basterà avere le chiavi o pagare le bollette, si dovranno compiere atti più significativi come procedere con una ristrutturazione.
Trascorsi venti anni da questa “prova” di proprietà del bene senza che il genitore agisca in giudizio per recuperare l’immobile sarà il figlio a promuovere un giudizio nei confronti del padre. Durante la causa civile il Giudice verificherà la sussistenza dei presupposti dell’usucapione. Sarà quest’ultimo a dover sostenere le spese dell’avvocato e a pagare l’imposta di registro se la causa dovesse arrivare a sentenza. Prima del processo ci sarà una mediazione obbligatoria per trovare un accordo (esito scontato vista la volontà delle parti di trasferire il bene senza notaio) e il verbale di mediazione positiva sarà titolo esecutivo.
Nessuna causa se padre e figlio sono in accordo, dunque, ma ci sarà comunque bisogno di un avvocato e di un notaio per autenticare il verbale di mediazione. Una volta trascritto nei registi immobiliari la donazione sarà definitiva. Una procedura articolata ma necessaria volendo evitare la donazione con notaio. In alternativa basterà intestare casa al figlio facendo testamento olografo in cui si assegna il bene ad un solo erede a condizione che le quote legittime degli altri eredi siano rispettate.
Una donazione strategica, dunque, ma il notaio ritorna lo stesso perché bisognerà procedere con la pubblicazione del testamento e la trascrizione del passaggio di proprietà dell’immobile. Il notaio, dunque, non si dovrà contattare solo in caso di separazione consensuale con accordo del passaggio di proprietà dal genitore al figlio come attuazione dell’accordo stesso. Si dovranno pagare solo gli avvocati.
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