Disordine in casa e pigrizia non sono per forza collegate tra loro. Bisogna indagare per capire la spiegazione di fondo.
Mantenere l’ordine in casa può essere complicato e non perché si è pigri. Ci sono altre motivazioni da ricercare in quella continua confusione che alberga sempre nelle stanze di casa. Gli psicologi aiutano a dare un senso al disordine e alla disorganizzazione.
Partiamo dal presupposto che le persone pigre non hanno voglia di mettere in ordine, questo è un innegabile dato di fatto. La pigrizia in sé è un atteggiamento di torpore della mente e del corpo che si manifesta in svariati modi, dalla trascurata ricerca di arricchimento del proprio sapere all’indifferenza nei confronti di qualsiasi tipo di attività sportiva che non sia sedersi sul divano fino all’incapacità di tenere in ordine la casa.
Il termine pigrizia si associa, dunque, ad una mancanza di volontà che porta, naturalmente, ad un giudizio negativo. Eppure dietro questo atteggiamento potrebbe esserci una mancanza di fiducia in sé, scarsa autostima e paura di agire, ci avete mai pensato? Cadiamo continuamente nell’errore di giudicare gli altri e noi stessi senza fermarci a riflettere, una prima occhiata e pensiamo di sapere tutto. Traiamo le nostre conclusioni frettolosamente senza pensare che c’è un mondo dentro ognuno di noi tutto da esplorare prima di poter dire di aver compreso.
Cosa può nascondersi dietro il disordine in casa
Se capita di incontrare una persona disordinata subito ne prendiamo le distanze accusandola nella nostra mente di essere pigra e svogliata. E se siamo noi stessi disordinati – riconoscendo l’incapacità di organizzare – tendiamo a vergognarci, a cercare di correggerci per quanto sia possibile. Seppur sia giusto dare un aspetto ordinato alla casa soprattutto se si ricevono ospiti – mettendoci d’impegno si può anche riuscire nell’impresa con la consapevolezza che l’ordine durerà poche ore – bisogna capire da dove nasce questa difficoltà, se è una caratteristica di sé trascurabile o se nasconde un problema.
Gli esperti hanno individuato diverse possibili cause del disordine. La disorganizzazione potrebbe essere sintomo del disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD). Il cervello non riesce a pianificare, ad avviare e concludere i compiti in modo organizzato e in più ci sono problemi di memoria di lavoro. Si inizia con un’attività ma basta una piccola distrazione per abbandonarla senza più ricordare di riprenderla. Seconda causa, il disordine potrebbe essere legato all’ansia o alla depressione. Lo spazio fisico, infatti, riflette lo stato mentale.
Chi è depresso non ha voglia di sistemare sentendosi poco motivato o con poca energia. Non si avverte alcuna ricompensa e, di conseguenza, non si agisce. Simile alla depressione c’è lo stress come motivo di disordine in casa. Grandi cambiamenti, preoccupazioni, troppi impegni potrebbero dirottare le forze in altre direzioni lasciando che l’abitazione venga trascurata. Sarebbe una questione di priorità, le faccende vengono messe all’ultimo posto perché si hanno tanti altri compiti da portare a termine.
Infine, anche un periodo di impegno emotivo potrebbe impedire una perfetta organizzazione degli ambienti. Quando si vive un turbinio di sentimenti ogni oggetto o particolare può scatenare ricordi ed emozioni tanto da bloccare un’eventuale intenzione di riordinare casa. I ricordi belli non si vorrebbero lasciare andare, quelli brutti meglio lasciarli lì per non farli riaffiorare. La conclusione è la stessa, disordine in casa.