I sacchetti della spazzatura che abbiamo utilizzato per anni sono destinati a finire nel dimenticatoio, a favore di qualcosa meno costoso e sostenibile.
Gestire al meglio i rifiuti è ormai diventato imprescindibile, ben sapendo quanto non si possa prescindere dall’attenzione nei confronti dell’ambiente, concetto ormai determinante in ogni settore. È anche per questo che in ogni territorio la popolazione è chiamata a fare la raccolta differenziata, volta a limitare la crescita delle discariche e recuperare le materie prime di cui sono composte per realizzare altri prodotti. Anche le modalità con cui si effettua questa operazione stanno però cambiando, per questo si sta cercando di diminuire l’utilizzo dei classici sacchetti della spazzatura di colore nero, destinati a finire presto nel dimenticatoio.
Come spesso capita in questi casi, il processo può avvenire solo in modo graduale ed è reso possibile dal contributo che ogni cittadino può dare, ma via via che si andrà avanti non sarà più possibile tornare indietro. Non è difficile individuare il motivo di questo modo di agire, quei contenitori sono ormai considerati inquinanti, per questo ci si è mossi per trovare un sostituto altrettanto valido ma sostenibile.
Dire addio a un’abitudine che abbiamo portato avanti per anni può non essere semplice per tutti, soprattutto per i più tradizionalisti, che possono guardare con scetticismo a eventuali cambiamenti. A volte però non si può fare altrimenti, specialmente quando le norme spingono a modificare definitivamente il proprio modo di agire, con la convinzione che questa sia la strada giusta.
Questo è quello che si sta verificando con qualcosa che è presente nelle nostre case ormai da anni, i classici sacchetti della spazzatura di colore nero, quelli che ci hanno permesso di mettere grandi quantità di rifiuti, soprattutto fino a che non si è scelto di optare per la raccolta differenziata. Questi non sono più considerati adatti per la presenza di plastica che viene sfruttata con il loro uso, mentre ormai da qualche tempo si sta cercando di ridurre l’utilizzo di questo materiale. Ma come potremmo sostituirli con qualcosa di altrettanto utile, ma allo stesso tempo sostenibile? Tra le soluzioni che tanti stanno ritenendo ideali ci sono i sacchetti di carta, che hanno il vantaggio di essere resistenti, ma soprattutto biodegradabili. È infatti possibile riutilizzarli in un secondo momento, senza inquinare l’ambiente.
Non sono poche le persone che hanno invece deciso di optare per i sacchetti biodegradabili, riconoscibili perché possono essere “mollicci al tatto”, realizzati con amido di mais, patata o poliestere. Si possono inoltre distinguere per la presenza della dicitura “Sacco biodegradabile e compostabile conforme alla norma UNI EN 13432:2002. Sacco utilizzabile per la raccolta dei rifiuti organici”, che di solito viene riportata lateralmente o nella zona frontale.
Entrambi hanno il vantaggio di avere un bassissimo impianto ambientale, oltre a essere davvero economici e sfruttabili anche in altre occasioni, così da non provvedere all’acquisto di altro materiale per questo scopo. Non si ha inoltre nemmeno la necessità di acquistarli appositamente, diversi negozianti li danno ai clienti quando si acquista qualcosa, altro aspetto che ci consente di risparmiare non poco se si agisce in questo modo in maniera ripetuta.
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