Spesso si associa l’abitudine di bere il caffè ogni giorno ad un vizio innocuo ma è veramente così? Scopriamo i reali effetti sull’organismo.
Gli italiani hanno una vera e propria passione per il caffè. Non passa giorno senza berne almeno una tazzina ma quali sono le conseguenze sulla salute? Sembrerebbe che gli esperti abbiano tratto le loro definitive considerazioni.
Tra le bevande più amate dagli italiani c’è il caffè in ogni sua forma. Dal tradizionale caffè in moka alle capsule e cialde fino al ginseng e al caffè lungo o americano. Il caffè è perfetto nei dolci a completamento di un pasto – pensate ad un delizioso tiramisù – e come gusto del gelato. Secondo stime recenti circa 80 italiani su 100 consumano almeno un caffè al giorno.
Tra questi 4 persone su 10 bevono il caffè in un momento di pausa e relax mentre gli altri non rinunciano ad una tazzina a fine pasto, principalmente dopo pranzo ma in molti casi dopo cena. Una passione vicina al vizio se si considera che nella nostra penisola si consumano 6 chili a testa di caffè all’anno (1,5 tazzine bevute in media al giorno). Secondo gli italiani questa abitudine fa bene all’umore, aiuta a stare svegli e dare la carica e migliora la concentrazione. Tali benefici sono reali o sono solo un’illusione a cui gli appassionati si aggrappano per non rinunciare alla bevanda preferita?
Il consumo di caffè non è di per sé errato ma se associato a specifici comportamenti allora potrebbe arrecare dei danni all’organismo. Gli esperti raccomandano di non esagerare con la quantità e di evitarne il consumo in relazione ad altre sostanze perché si potrebbero manifestare interferenze nell’assorbimento. Spieghiamo meglio il punto di vista degli esperti.
Nel caffè è presente la caffeina e questa sostanza può causare una discordanza con alcuni integratori e vitamine. Bere il caffè significherebbe vanificare gli effetti di questi integratori e micronutrienti specialmente della vitamina D, della vitamina B, del calcio, ferro e magnesio. La stima è di una perdita di 5 grammi di calcio per ogni 150 grammi di caffeina consumata (una tazzina indicativamente). In più la caffeina inibisce la quantità di calcio assorbita dal tratto intestinale e riduce quella trattenuta dalle ossa.
Accade anche per le altre sostanze citate con la conseguenza di perderne i benefici. Il riferimento è alla vitamina D, ad esempio, micronutriente fondamentale per il nostro organismo. Influisce sul processo intestinale di assorbimento di calcio e fosforo, aiuta nella regolazione di processi fisiologici come la mineralizzazione delle ossa e nelle attività del sistema immunitario. Se bere caffè andrà ad interferire sulla quantità di calcio assunta è bene valutarne attentamente l’assunzione e limitarne il consumo specialmente quando si devono assumere integratori. In conclusione, gli esperti raccomandano di non esagerare con il quantitativo di caffeina assunto e di mantenere una media di massimo tre tazzine al giorno per trarre il meglio dalla bevanda.
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