Il nuovo ddl Collegato lavoro semplifica il rogito e apre le porte a un risparmio per acquirenti e venditori, garantendo maggiore privacy. Ecco tutte le novità.
Importanti cambiamenti in arrivo sul fronte delle compravendite immobiliari. Il ddl Collegato lavoro introduce novità significative per chi compra e vende il “mattone”. Oltre a impattare su contratti e licenziamenti, questo disegno di legge porta modifiche normative che potrebbero alleggerire i costi legati alla transazione, con vantaggi per entrambe le parti coinvolte. Vediamole del dettaglio.
Tra le innovazioni più rilevanti figurano le modifiche al rogito notarile, l’atto formale che certifica la compravendita di immobili, siano essi abitazioni, terreni o locali commerciali. Le nuove disposizioni puntano a semplificare le operazioni, eliminando vincoli e garantendo maggiore riservatezza. Cosa cambia esattamente con il nuovo rogito?
Le nuove regole per la compravendita di immobili
Finora in sede di redazione del rogito era previsto l’obbligo di dichiarare se si è usufruito dei servizi di un intermediario, come un agente immobiliare, e specificare l’importo pagato per la provvigione. Questo sistema, introdotto dalla legge Bersani del 2006, era stato pensato per combattere l’evasione fiscale e consentire una detrazione fiscale fino a 190 euro. Tuttavia, aveva anche l’effetto collaterale di ridurre la privacy delle parti coinvolte. Compratore e venditore, infatti, venivano a conoscenza dell’importo pagato dall’altra parte, evidenziando eventuali trattamenti di favore concessi dall’intermediario. Il che ha spesso limitato la libertà di trattativa degli agenti immobiliari e generato situazioni di disagio tra le parti.
Con l’approvazione del ddl Collegato lavoro, quell’obbligo viene meno. Le parti non saranno più tenute a dichiarare nel rogito l’importo esatto pagato all’intermediario. Sarà sufficiente indicare il numero della fattura e confermare che la spesa sostenuta corrisponda a quanto riportato nel documento. Tale modifica mira a tutelare la privacy e a favorire la libera negoziazione tra cittadini e professionisti. Gli agenti immobiliari potranno fissare provvigioni diverse per acquirente e venditore senza timore di compromettere la fiducia del cliente che paga di più. Ciò potrebbe aprire la strada a trattative più flessibili e, in alcuni casi, a un abbassamento dei costi per gli utenti.
Resta comunque garantita la tracciabilità dei compensi grazie alla fattura elettronica, che certifica gli importi incassati dall’intermediario. Questo sistema permette di mantenere un controllo fiscale efficace, riducendo il rischio di evasione senza sacrificare la riservatezza delle parti coinvolte. Acquirenti e venditori potranno così godere di maggiore libertà, mentre i professionisti del settore saranno incentivati a offrire servizi più competitivi e personalizzati.