Scegliere la giusta impostazione della lavastoviglie affinché tutto esca perfettamente pulito non è semplice: basta però fare attenzione a queste regole.
Organizzare una cena per alcuni amici o una grande festa può essere un’esperienza gratificante, ma chi di voi – di fronte a una catasta di piatti sporchi – non ha saputo fare di meglio che mettersi le mani nei capelli? Per fortuna, l’uomo ha inventato la lavastoviglie, pensano in molti, e noi siamo d’accordo con loro. Nonostante da qualcuno considerata ormai obsoleta, la lavastoviglie è una specie di salvavita.
Ma usare una lavastoviglie non è sempre così semplice come sembra. Molti di noi hanno danneggiato accidentalmente un piatto, deformato un contenitore di plastica o si sono ritrovati con qualcosa che non è uscito pulito come speravamo. Insomma, prima di cantare vittoria e sottolineare quando troviamo qualcosa di sporco che tanto ci pensa la lavastoviglie, dovremmo fare attenzione a quello che possiamo lavarci dentro.
Come lavare piatti e bicchieri in lavastoviglie
Per aiutarti a evitare questi passi falsi, ecco una guida per scegliere ogni volta la giusta impostazione della lavastoviglie: partiamo dai piatti che laviamo tutti i giorni e che devono essere messi nell’elettrodomestico con l’impostazione per un lavaggio normale. Questa impostazione funziona molto bene per piatti tipici e leggermente sporchi come piatti, ciotole e bicchieri.
In alternativa, puoi usare il ciclo ecologico, che è un’impostazione a risparmio energetico che utilizza meno acqua e temperature più basse, ma può richiedere più tempo del ciclo normale, e che funziona se i piatti non sono troppo ingrassati e sporchi. Non vuoi prerisciacquare quei piatti? Esegui un ciclo di solo risciacquo per pulire i residui di cibo senza effettuare un lavaggio completo.
Il ciclo per piatti di plastica, melamina o silicone
Alcuni di noi, soprattutto quelli con bambini piccoli, potrebbero scegliere di usare regolarmente piatti in plastica o melamina perché sono molto resistenti. Sono anche ideali per i pasti all’aperto, ma attenzione perché nella lavastoviglie vanno sempre e comunque messi nel cestello superiore, che è meno caldo, e inoltre non vanno impostati lavaggi più forti del normale.
Anche i piatti in silicone sono diventati una scelta popolare per neonati e bambini piccoli perché sono molto resistenti. Il silicone è anche un materiale comune per spatole, tappetini da taglio e sacchetti di stoccaggio riutilizzabili. Anche in questo caso, se vuoi evitare di rovinare tutto, il cestello superiore è il migliore per gli articoli in silicone.
Cosa potresti evitare di mettere in lavastoviglie
Sebbene sia meglio lavare a mano la porcellana fine (soprattutto se è vintage), puoi metterla in lavastoviglie se proprio ne hai bisogno: esistono dei cicli delicati o comunque a più basse temperature che preservano materiali che surriscaldati si potrebbero rovinare. E ricorda: solo il cestello superiore. È lì che la pressione dell’acqua meno intensa può raggiungerli senza il rischio di scheggiature o rotture.
La tua lavastoviglie potrebbe avere anche altre impostazioni non elencate qui. Se non sei ancora sicuro di cosa selezionare, ricorda che più veloce e calda è l’impostazione, più energia e acqua utilizzi, quindi tienilo a mente quando selezioni le impostazioni. Per chiarirci, evitiamo magari oggetti che sappiamo che potrebbero rovinarsi e in generale cerchiamo di non impostare quasi mai lavaggi intensivi.
Le altre impostazioni della lavastoviglie
Diamo infine un rapido sguardo alle altre impostazioni della lavastoviglie, partendo dalla sanificazione. Non è sempre necessario sanificare i piatti, ma è qualcosa che potresti prendere in considerazione se qualcuno in casa è malato o se stai lavando i biberon. Ricordati che questa impostazione usa temperature molto elevate, quindi va evitata con materiali in plastica.
Se hai una lavastoviglie piuttosto rumorosa, puoi scegliere di farla funzionare in modalità silenziosa, mentre non tutti sanno che in molti di questi elettrodomestici c’è l’impostazione di asciugatura all’aria: si tratta di una opzione ideale per la plastica, ma che comunque può richiedere molto più tempo rispetto agli altri cicli di asciugatura.