Arriva sempre quel momento della vita in cui si riflette sulle proprie uscite mensili e ci si chiede se l’affitto sia più conveniente di un mutuo. Facciamo chiarezza in merito.
Talvolta può risultare scoraggiante riflettere sul quantitativo di denaro investito per un’abitazione in affitto per poi rendersi conto che non si è proprietari in alcun modo di quell’immobile. Ci si chiede pertanto se questa “uscita a vuoto” possa realmente rappresentare una soluzione conveniente rispetto ad un mutuo. Allo stesso tempo, tuttavia, ci si interroga sui vincoli importanti che comporta un prestito di una tale portata. Ebbene, come possiamo far chiarezza a riguardo e prendere la decisione migliore?
E’ necessario ammettere che l’attuale mercato immobiliare, con le forti trasformazioni che ha subito negli ultimi anni, non ha aiutato nella scelta. Da mesi si parla di un nuovo equilibrio, influenzato dal calo dei tassi d’interesse e dalle condizioni economiche in continua evoluzione. Ma cosa significa tutto questo per chi si trova davanti alla scelta tra comprare una casa o continuare ad affittarla?
La questione non è mai stata così complessa. Il recente intervento della BCE, con la riduzione dei tassi, ha reso i mutui più accessibili, portando a una riduzione significativa delle rate mensili. Parallelamente, i costi degli affitti sono in forte aumento, creando una dinamica nuova e spesso sorprendente. Alcune città si trovano ora in una posizione in cui la rata di un mutuo per un bilocale o un trilocale è molto simile, se non addirittura inferiore, al canone d’affitto.
Un’indagine dettagliata dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha esaminato la situazione, prendendo come riferimento dati aggiornati e confrontando i costi di acquisto e affitto in diverse località italiane. Il risultato di questa analisi offre uno sguardo approfondito su dove, come e perché acquistare una casa possa risultare più vantaggioso rispetto al continuare a vivere in affitto. L’analisi si è concentrata su bilocali e trilocali, simulando l’acquisto di immobili medio-usati e confrontandone i costi con quelli degli affitti medi delle stesse tipologie.
I parametri considerati includono un mutuo a 25 anni, con un tasso del 3,94% e una copertura pari all’80% del valore dell’immobile. In base ai dati raccolti nel primo semestre del 2024, è emerso che il calo dei tassi d’interesse ha avuto un impatto significativo sulle rate dei mutui, rendendo l’acquisto un’opzione molto più accessibile in molte città italiane. In località come Bologna, Bari, Torino, Verona, Palermo e Genova, acquistare un bilocale si rivela più vantaggioso rispetto all’affitto. Qui la rata mensile del mutuo si avvicina o risulta addirittura inferiore al canone d’affitto, offrendo ai potenziali acquirenti un’opportunità unica di investire nel lungo termine.
Anche in città tradizionalmente più care, come Milano, Firenze e Roma, dove la rata supera il costo dell’affitto, la differenza è contenuta, rendendo l’acquisto comunque una scelta sensata per chi cerca stabilità abitativa. A Napoli, ad esempio, la rata del mutuo per un bilocale è di soli 39 euro superiore all’affitto medio.
In quanto ai trilocali, le dinamiche si fanno più complesse. Bari, Verona, Torino, Palermo, Genova e Bologna continuano a essere città in cui il mutuo risulta una scelta economicamente vantaggiosa rispetto all’affitto. Anche nelle metropoli come Milano, Roma e Firenze, dove le rate superano i canoni di locazione, lo scarto rimane comunque piuttosto basso. Ad esempio, a Roma la rata mensile per un trilocale supera l’affitto di soli 20 euro, a Milano di 18 euro e a Firenze di 152 euro. Questi numeri indicano che, nonostante i trilocali richiedano un investimento iniziale maggiore rispetto ai bilocali, le condizioni di mutuo attuali li rendono un’opzione alla portata di molte famiglie italiane. Se i tassi continueranno a scendere nei prossimi mesi, l’acquisto diventerà ancora più accessibile, anche in un contesto di previsto aumento dei prezzi immobiliari.
Il mercato degli affitti, invece, è sotto forte pressione. La scarsità di immobili disponibili per la locazione, unita alla crescente domanda, ha portato a un aumento generalizzato dei canoni, soprattutto nelle città più popolose (vedi quali grandi centri urbani del nord Italia offrono le soluzioni migliori). Questo squilibrio tra domanda e offerta rende sempre più difficile trovare un’abitazione in affitto a un prezzo competitivo. In molte aree, i giovani professionisti e le famiglie si trovano costretti a competere per le poche opzioni disponibili, spesso dovendo accettare contratti a condizioni sfavorevoli. L’aumento dei canoni di locazione non è solo un problema economico, ma rappresenta anche una sfida per chi cerca una casa. Questo spinge sempre più persone a considerare l’acquisto come una soluzione più stabile e sicura per il futuro.
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