Prima di firmare un contratto di affitto bisogna conoscere gli errori da non commettere o saranno guai. C’è già l’allerta per il 2025.
Prendere una casa in affitto significa pagare puntualmente un canone mensile e prendersi cura di un immobile non di proprietà. Per il proprietario affittare un’abitazione significa, invece, ottenere un ricavo mensile ma assumendosi il rischio di affidare la casa a terzi.
Proprietari e inquilini commettono svariati errori quando stipulano un contratto di affitto. Unioncasa – l’Associazione dei proprietari immobiliari – segnala i possibili rischi conseguenti a questi sbagli comuni che vanno, dunque, assolutamente evitati. Nel contratto di locazione ci sono due parti, il locatore e il conduttore. Il primo si impegna a garantire il godimento di un bene immobile ad uso abitativo a favore del secondo mentre quest’ultimo versa periodicamente un certo corrispettivo, il canone di locazione.
Il contratto ha forma libera e una durata variabile. La tipologia più frequente è la formula 4+4, quattro anni che si possono rinnovare per altri quattro. Apprezzato anche il contratto a canone concordato che può essere di tre tipi, 3+2, per studenti fuori sede della durata massima di 36 anni rinnovabili una sola volta e transitorio con durata massima di 18 mesi. La scarsa conoscenza della normativa può portare a commettere errori in modo troppo frequente.
Dieci errori da non commettere quando si firma un contratto a canone concordato
Un primo errore segnalato è l’uso della modulistica di canone concordato quando poi si va ad applicare il canone di libero mercato. La differenza sta, come detto, nella durata del contratto. Unioncasa ha riportato l’esempio di contratti transitori oppure 3+2 a canone concordato con mancata applicazione, però, del canone in accordo locale ma di un affitto stabilito a libero mercato associato al 4+4.
Volendo sottoscrivere un contratto a canone concordato, poi, è necessario chiedere alle Associazioni di categoria l’attestazione di conformità per poter ottenere le agevolazioni fiscali ma spesso questo passaggio viene omesso. Tra gli errori comuni l’uso di un contratto transitorio senza inserirne la motivazione oppure prevedendo il rinnovo quando non ammesso dalla normativa.
Arriviamo al quarto sbaglio rilevato da Unioncasa, dimenticare o non sapere che il contratto deve essere registrato entra 30 giorni per non correre il rischio di sanzioni indipendentemente dalla scelta della normale tassazione o della cedolare secca. Bisogna fare attenzione, poi, al contratto di affitto a studenti (anche residenti a meno di 100 km dall’Ateneo). I fuori sede possono affittare camera o casa solo per un periodo di tempo variabile tra 6 e 36 mesi con rinnovo concesso una sola volta e devono provenire da una località con residenza superiore a 100 km.
Sesto errore, affittare casa senza aver ottenuto l’Attestato di Prestazione Energetica, documento indispensabile per locare l’immobile. Abbiamo già parlato del rinnovo, non concesso se il contratto ha carattere transitorio proprio per la durata certa. Spesso, poi, ci si dimentica di suddividere il canone dalle spese condominiali con specifica di conguaglio con due gravi conseguenze.
Il canone potrebbe rimanere fuori dalle fasce di oscillazione stabilite dall’accordo tra le parti e qualora si procedesse con la forfettizzazione delle spese condominiali queste verrebbero tassate come canone. Infine, tra gli errori comuni l’uso di contratti non ammessi risalenti ad anni passati e l’inserimento nel contratto di clausole penalizzanti per gli inquilini o contrarie alla normativa.